Il ruolo delle Fondazioni: intervista ad Andrea Mascetti

Nato a Varese, classe 1971, Andrea Mascetti è titolare dello Studio Legale Mascetti: appassionato di storia e letteratura, dal 2019 è coordinatore della Commissione Arte e Cultura dalla Fondazione Cariplo.

Andrea Mascetti

“Centri di cultura, ambiente e ricerca scientifica”: le Fondazioni secondo Andrea Mascetti

Le Fondazioni non possono occuparsi di welfare e tutela della salute: sono ambiti, questi, che spettano allo Stato e alla Politica in senso stretto. In un’intervista a cura della rivista “Pangea”, Andrea Mascetti mette subito in chiaro il suo pensiero. Secondo l’avvocato, a causa dell’emergenza sanitaria nelle ultime settimane la tendenza è quella di relegare la cultura in un angolo, dando priorità a forme di sostentamento più “materiali”. Un concetto che reputa errato. Le Fondazioni infatti, sebbene possano sostenere alcuni compiti fondamentali per le comunità, non possono prendere il posto delle Istituzioni Pubbliche. Anzi, in un periodo di repentini cambiamenti sociali come quello attuale, è più che mai fondamentale che si focalizzino su cultura, ricerca scientifica, temi ambientali e localismo consapevole. “Non spetta a noi controllare le grandi maree del mondo: alle Fondazioni credo spetti invece il compito di indicatori, di facilitatori, di alchimisti (e non di apprendisti stregoni) che sappiano porre i giusti ingredienti nelle fucine del misterioso mondo che vedremo avanzare nei tempi prossimi”. Per questo motivo Andrea Mascetti condivide l’idea di istituire un fondo salva cultura e di una forte defiscalizzazione dedicata agli investimenti del settore.

Focus lettura: l’opinione di Andrea Mascetti

Secondo un recente studio commissionato da Fondazione Cariplo, in Italia sono poche le persone che leggono almeno un libro al mese: la percentuale si aggira infatti attorno al 14%. Andrea Mascetti, come coordinatore della Commissione Cultura, è in prima linea nella promozione della lettura e delle librerie indipendenti: è importante infatti indagare non solo sul numero dei lettori, ma anche sulla qualità dei contenuti e le modalità di fruizione. I risultati finora scaturiti dalle indagini di Cariplo sulla crisi della lettura, secondo l’avvocato, suggeriscono di cambiare rotta: un modo potrebbe essere ad esempio quello di puntare a iniziative locali e diffuse, uscendo quindi dai percorsi precostituiti. In tal caso, il ruolo delle librerie e degli artigiani della materia risulta fondamentale: “Oggi un bravo libraio dovrebbe stimolare percorsi e letture, anche ricercate, novello Virgilio. Certo – conclude Andrea Mascettirimane il problema annoso del ‘magazzino’ che se Amazon può permettersi, il piccolo non può certo mantenerselo; ma qui deve intervenire l’ingegno commerciale”.