Scopri come migliorare la tua voce

Vorresti migliorare la tua dizione e rendere la tua voce, il tuo modo di parlare decisamente alla portata di un ambiente professionale? I soliti corsi che si trovano in giro potrebbero risultare non alla portata di tutte le tasche ed è qui che entra in gioco la professionalità di un sito internet ormai leader nel settore del doppiaggio, la community delle voci, Voci.fm.

Qui sul blog ufficiale è possibile trovare consigli utili, espressi proprio da chi in questo mondo ci lavora quotidianamente. Accedendo all’apposita pagina, si troverà il corso di dizione online, composto da brevi video che introdurranno l’ascoltatore nel mondo della dizione. A presentarlo è Michele Lettera, attore, doppiatore e speaker che insegna dizione, lettura espressiva e public-speaking in tutta Italia.

Prima di tutto bisogna avere ben chiaro il concetto di dizione, per intervenire nel migliore dei modi sul miglioramento del suo utilizzo. La dizione non è altro che il modo in cui vengono articolati i suoni che compongono il linguaggio. Con questo termine si intende, oltre alla mera pronuncia delle parole, l’insieme dei meccanismi della fonetica che vanno a creare l’articolazione dell’apparato orale.

Detto poi in maniera ancora più semplice, imparare correttamente ad utilizzare la dizione, vuol dire parlare da Nord a Sud, senza far capire la nostra provenienza. Se il nostro interlocutore non riesce a comprendere correttamente di dove siamo, vuol dire che siamo riusciti correttamente ad utilizzare la dizione. Non si tratta di saper parlare oppure no, in modo corretto la lingua italiana, si tratta solo di saperla articolare senza far trapelare alcun intercalare.

Quello che può mettere in difficoltà è il fatto che la nostra lingua, sia un idioma sempre in evoluzione e quindi può capitare che nel corso del tempo molte parole, forse a causa anche della loro provenienza, cambino accento e pronuncia, proprio a causa di ciò.

Riuscire ad articolare perfettamente la dizione, vuol dire riconoscere, gli accenti, che possono essere aperti o chiusi. L’accento aperto si dice anche “accento grave”, l’accento chiuso si dice anche “accento acuto”. Un accento aperto è quello che troviamo nella parola “sedia”, un accento chiuso è quello che si trova nella parola “reni”. Si tratta di un dettaglio questo che purtroppo nelle nuove generazioni, si è riportato nello scritto a causa delle numerose chat.

Ma non finisce qui, tutti pensano che le vocali della lingua italiana siano cinque, ma in realtà sono sette, ovvero cinque vocali alfabetiche e sette vocali fonetiche, ossia sette vocali alle quali noi possiamo dare un suono differente. Ma quali sono queste sette vocali? La “a”, “i”, “u” che possiamo pronunciare solo in questa maniera, poi c’è la “è” nel verbo essere, la “e” congiunzione, “ho” come il verbo avere, “o” chiusa.

Quindi tre vocali che sono neutre, le definiamo così, perché noi non possiamo produrre un suono differente per queste tre vocali e poi abbiamo altre due vocali che possono essere aperte e chiuse e quindi ne abbiamo altre quattro. Insomma, sette vocali in tutto. Tanti sono i dettagli della nostra lingua che pensiamo di saper padroneggiare, ma che in realtà non ci sono mai stati neanche insegnati.