Un libro per ragazze/i per comprendere i sogni dei migranti

Carissimo/a collega, sai che secondo il rapporto dell’UNHCR del 2015 ogni 122 abitanti della Terra, uno è diventato un profugo, e il 51% di loro sono bambine e bambini?
Possiamo provare a rompere i fili spinati dell’indifferenza, di cui parla Leoluca Orlando nella prefazione di questo libro, partendo dai nostri bambini e bambine e raccontando fatti veri in un linguaggio adatto a loro? La letteratura può essere un passaporto per l’accoglienza?

Sogni al di là del mare
Storie di migranti tra realtà e fantasia
Racconti, poesie, filastrocche, haiku di Fuad Aziz, Andrea Bouchard, Ornella Della Libera, Sofia Gallo, Sabrina Giarratana, Pamela Pergolini, Cristiana Pezzetta, Annamaria Piccione, Maria Giuliana Saletta, Luisa Staffieri, Dino Ticli, Donatella Trotta, Andrea Valente.
Illustrazioni di Fuad Aziz
Presentazione di Leoluca Orlando
Prefazione di Davide Camarrone

Migranti, rifugiati, profughi, richiedenti asilo, clandestini, emigrati, immigrati, stranieri, extracomunitari… Abbiamo tante parole per indicare le persone, uomini e donne, bambini e bambine che affrontano drammatici viaggi per lasciare il proprio paese, in fuga da guerre, dittature, povertà, persecuzioni.
Ognuna di queste parole possiede un preciso significato, ma le usiamo spesso in modo sbagliato, alimentando confusione, spesso volutamente. In genere interessa poco comprendere le differenze, si usano parole a caso, si usano parole che segnano la distanza, parole di disprezzo, parole di rabbia, di non comprensione, parole che nascono dalla paura dell’altro. La paura nasce dal non conoscere, dalla debolezza, la paura crea muri che si aggiungono a quelli reali. Ma questa paura non possiamo ignorarla, dobbiamo invece accettarla e contrastarla con l’unica arma che abbiamo, quella della conoscenza. Affinché la paura si trasformi in curiosità e poi la curiosità in accoglienza. Accoglienza dell’animo innanzitutto, da cui deriva l’accoglienza fisica.
Conoscere quindi, per poter accogliere. Ci possono aiutare le parole, quelle giuste, quelle scelte bene, “con molta cura”, come dice Davide Camarrone, Direttore artistico del Festival delle Letterature Migranti di Palermo, nella prefazione di questo libro.
E gli scrittori e le scrittrici di parole ne hanno tante, e sanno sceglierle con cura. Sanno metterle insieme in modo da dar vita a racconti, poesie, filastrocche per raccontare ai ragazzi e alle ragazze le storie e per far conoscere cosa c’è dietro alle immagini dei telegiornali, chi sono le persone dietro i muri e i fili spinati. E soprattutto le persone piccole.
Il nostro desiderio è quindi che questo libro possa aiutare a conoscere, a capire, e quindi ad accogliere poiché crediamo che la letteratura sia un passaporto per l’accoglienza.
Leoluca Orlando, nel presentare questo libro ci ricorda che “migrante è chi esercita il diritto di scegliere, chi decide di essere”, chi sceglie la sua identità. Noi autrici, autori, editrice ci sentiamo invece “liberi di dover raccontare”.
Storie un po’ vere, un po’ romanzate, a volte dolorose, a volte buffe e gioiosamente aperte a un lieto fine. Storie che prendono spunto dalla cronaca e che spesso hanno protagonisti bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Storie che riguardano sogni: fuggire dalla guerra, trovare una nuova casa, mettere in salvo la propria famiglia, riunirsi ai propri cari.
Noi però vogliamo anche provare a dare una mano più concretamente, sostenendo con le vendite del libro il Poliambulatorio di Crotone dell’organizzazione umanitaria INTERSOS.

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