LA VICENDA ALITALIA E I RIFLESSI SUGLI AEROPORTI

Malpensa – Linate 23 Settembre 2008


LA VICENDA ALITALIA E I RIFLESSI SUGLI AEROPORTI


Come FLAI interveniamo sull’ingarbugliata situazione Alitalia con spirito costruttivo, sia per contribuire a far chiarezza, sia per analizzare gli effetti che ricadranno sugli aeroporti di Linate e Malpensa, a seconda delle tre ipotesi che si verificheranno presto: il fallimento della Compagnia, l’acquisto della parte buona di Alitalia da parte di CAI oppure da parte di un nuovo soggetto che eventualmente farà una proposta migliore rispetto alla cordata di Colaninno a seguito della sollecitazione pubblica odierna del Commissario, Augusto Fantozzi.


E’ chiaro che la questione Alitalia impatta in modo diretto su tutti gli aeroporti italiani, in particolare su Fiumicino e sul sistema aeroportuale milanese, sia per lo sviluppo del trasporto aereo (passeggeri e cargo) che per quanto riguarda il mantenimento e la crescita dei livelli occupazionali. Siamo consapevoli quindi che oggi le sorti di Alitalia sono strettamente legate a quelle degli aeroporti, perciò seguiamo con interesse gli eventi che si stanno avvicendando in questa fase, solidarizzando con i lavoratori, assai preoccupati per il loro futuro, e auspicando un’utile e positiva soluzione per la Compagnia e per l’economia del nostro paese.


Certamente la sollecitazione pubblica verso nuovi acquirenti fatta in extremis su richiesta di alcuni politici dell’opposizione e di un folto gruppo di docenti e giuristi che hanno sottolineato sul Corriere della Sera del 18 settembre u.s. la necessità del rispetto delle procedure di legge al fine di tutelare i creditori, i lavoratori e di garantire la continuità aziendale, considerato il settore un servizio pubblico essenziale, aprirebbe un nuovo scenario qualora vi fosse un’offerta di acquisto alternativa a quella di CAI.


Allo stato delle cose, per quanto riguarda il Piano Industriale della CAI non possiamo non considerarlo realistico, data la recessione internazionale in atto e la drammatica situazione economica della Compagnia, (137 aeromobili con 65 destinazioni), ma non riusciamo ancora a capire come avverrà la fusione con Air One e se gli esuberi di personale riguardano anche i lavoratori del secondo vettore italiano, anch’esso in serie difficoltà di bilancio. Non possiamo inoltre dire con certezza che ci sarà una nuova OPA (offerta pubblica di acquisto) e immaginare i contenuti della proposta.


Ipotizzando che potrà andare in porto l’offerta di CAI, almeno per i prossimi due anni non possiamo pensare che questa Società possa soddisfare con le modeste dimensioni della sua flotta la domanda di traffico di Linate e Malpensa, perciò sarà necessaria, da parte di SEA, delle Istituzioni Lombarde e del Governo italiano una politica di liberalizzazione degli slots, di rinegoziazione degli accordi bilaterali con gli Stati e di ulteriore sviluppo di rotte nell’ambito del sistema Open-Skys.


I 14 voli intercontinentali previsti nel Piano Industriale della CAI su Malpensa hanno certamente un significato positivo per iniziare ad implementare il sistema Hub, ma l’ipotesi di ridurre Linate solo alla tratta Milano – Roma ci sembra un percorso non praticabile anche perché significherebbe chiudere Linate, vista la concorrenza con il treno che è, senza dubbio, competitivo su questa tratta, specie con l’alta velocità.


A nostro avviso, l’evoluzione delle tipologie del trasporto aereo che negli ultimi anni si è verificata e le nuove esigenze di mobilità delle persone impongono un’analisi obiettiva dei flussi naturali di traffico sui due aeroporti che non possono essere allineati forzatamente ad una logica protezionistica che può causare la perdita di rilevanti quote di mercato e penalizzare con costi e disagi la clientela. Fatti salvi perciò i voli di alimentazione per attuare l’hubbing, non possiamo accettare che Milano non sia collegata con le maggiori città italiane ed europee oltre che con Roma.


Senza fretta e forzature, occorre fare una corretta ripartizione di traffico, a seconda delle tipologie degli aerei, del mercato, degli utenti e, perché no, delle esigenze dei lavoratori. Sul tema della ripartizione del traffico tra Linate e Malpensa va aperto un dibattito a tutto campo con le Istituzioni, con l’opinione pubblica, con i lavoratori, con enti e soggetti competenti per trovare delle soluzioni equilibrate e finalizzate a sviluppare Malpensa il più possibile con criteri di Hubbing e di P2P e Linate con destinazioni nazionali ed europee sino a raggiungere 8/ 9 milioni di passeggeri. E’ chiaro che occorre ampliare le reti di collegamento sia di Malpensa che di Linate che già oggi può essere collegato con la linea metropolitana gialla di San Donato che è vicinissima all’aeroporto della città.


Ritornando alla vicenda Alitalia pensiamo che il valore fondamentale della Compagnia sia il patrimonio di professionalità dei lavoratori, per questo essi, durante le manifestazioni lanciano lo slogan “L’Alitalia siamo noi”. Il capitale più importante in questo caso è proprio quello umano perché le professionalità e le conoscenze tecniche si maturano con anni di lavoro e di esperienze. In una Società di servizi come Alitalia è importante che vi sia coesione tra i lavoratori e il management e non bisogna mai dimenticare che l’impresa è una comunione di scopo tra i lavoratori e il datore di lavoro e che l’organizzazione è sì basata su basi gerarchiche, ma questo non impedisce ai lavoratori di poter contribuire al bene dell’azienda secondo l’articolo 46 della Costituzione.


Escludendo il fallimento auspichiamo un esito conclusivo e soddisfacente per tutti i soggetti che non lasci l’amaro in bocca a nessuno perché per ricostruire la Compagnia ci vuole la responsabilità di tutti, dal vertice alla base dell’Azienda ci vuole convinzione sulla sua missione, consapevolezza dei sacrifici, senso del dovere, volontà ed impegno individuale e di gruppo. Siamo di fronte al rischio di una totale disintegrazione di Alitalia che avrà conseguenze gravi anche su tutti gli aeroporti, perciò realisticamente bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno.


La CAI ha rivendicato l’autonomia gestionale per evitare le situazioni di cogestione, ma questo non implica che le sue posizioni debbano essere di natura autoritaria, prendere o lasciare, ma devono essere mediate dalla contrattazione. A nostro avviso, depurato dalle logiche corporative, il punto di vista dei lavoratori che sono gli unici competenti di problematiche di Compagnia aerea, deve essere tenuto in debito conto dalle controparti se si vuole avere successo. Il contratto unico proposto diviso in tre aree (piloti-assistenti di volo-personale di terra)ha senso perché crea l’unità di tutti i lavoratori e semplifica le relazioni sindacali, ma dovrà prevedere la salvaguardia della reale rappresentanza dei lavoratori sia sotto il profilo degli iscritti che sotto l’aspetto delle specificità professionali e delle categorie di riferimento.


In questo progetto di salvataggio della parte buona, della cosiddetta polpa di Alitalia, molti sono gli interrogativi su come sarà gestita la vendita degli asset della parte cattiva, i terreni per esempio come saranno valorizzati? Tutto il settore Cargo che è un comparto di grande potenzialità specialmente su Malpensa come e a chi sarà venduto? Perché non si fa avanti la SEA con una proposta di acquisto in partnership attraverso i suoi crediti che ammontano a circa 50 milioni?


Le notizie dei mass-media di questi giorni abbondano di comunicazioni di ogni tipo, chi dice che non c’è più tempo, che verrà ritirata la licenza di volo, secondo legge, fra 5/6 giorni, chi asserisce che non c’è alternativa a CAI, chi dice che c’è ancora qualche possibilità per trovare un partner internazionale; una miriade di voci che manda tutti in confusione e ci fa entrare psicologicamente nel panico, in una simile babele è difficile trovare il bandolo della matassa ed è veramente impossibile che funzioni l’intelligenza collettiva se non ristabiliamo una condizione serena di relazioni tra i vari soggetti in cui la ragione abbia il controllo e non l’emotività o altre deleterie passioni.


La FLAI sta seguendo la complessa vicenda Az di ora in ora, alla stessa stregua con cui i lavoratori di questa Compagnia la vivono sulla propria pelle, si sente coinvolta politicamente e socialmente ed intende dare il suo contributo con tutti i suoi mezzi, con responsabilità e coerenza, con analisi e commenti, con dibattiti aperti nei luoghi di lavoro, perciò propone una conferenza stampa unitaria per poter sollecitare le Istituzioni (Comune-Provincia-Regione) affinché manifestino una posizione chiara sul futuro di Linate e di Malpensa con un dibattito pubblico con esperti del settore.


Segreteria regionale


F.L.A.I. Trasporti e Servizi


F.L.A.I. Trasporti e Servizi via A.M.Ampere ’40 , 20131 Milano E–mail: [email protected] – Web: www.flaitrasportiservizi.it Fax 02 70636183 – Recapiti Telefonici: 3939232538 3939232587 3939232486

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