Eni, l’AD Claudio Descalzi: l’intervento all’Università Cattolica

Eni, l’AD Claudio Descalzi agli studenti dell’Università Cattolica: “Se investite solo su voi stessi difficilmente riuscirete a fare dei passi avanti. Investire negli altri, con generosità, vi permetterà di crescere ed avere con gli interessi quello che avete dato”.

Claudio Descalzi

La lezione di Claudio Descalzi agli studenti dell’Università Cattolica di Milano

L’invito a Claudio Descalzi di partecipare a una lezione aperta alla comunità studentesca dell’Università Cattolica, promossa dall’ateneo, è arrivato da uno studente del collegio Ludovicianum: un’occasione per parlare del mondo dell’energia e fare chiarezza sulla complessità della situazione attuale, anche alla luce delle sfide sempre più impegnative che attendono l’Italia e, più in generale, l’Europa. L’AD lo scorso 13 aprile è stato accolto dalle parole del Rettore Franco Anelli che, aprendo l’incontro, ha ricordato come Marcello Boldrini, Preside prima della facoltà di Scienze politiche e poi di Economia, sia stato anche Vicepresidente e poi Presidente di Eni prendendo il testimone del suo amico Enrico Mattei: “Insieme promossero grande parte dell’immagine e della funzione dell’allora Ente Nazionale Idrocarburi, un’impresa che ha avuto e ha un ruolo strategico nello sviluppo del nostro Paese”. La partecipazione dell’AD Claudio Descalzi, ha aggiunto, rinsalda quindi “un’antica relazione di questa Università con Eni”.

Claudio Descalzi: lavorare con noi vuol dire crescere, svilupparsi con le nuove tecnologie, collaborare con le università

Diversi i temi affrontati da Claudio Descalzi nel corso della lezione: l’AD ha spiegato come per affrontare il “mare in tempesta” scatenato dagli eventi esplosi negli ultimi due anni Eni abbia fatto leva su una strategia di diversificazione tecnologica e geografica che ne costituisce oggi il suo punto di forza. “Abbiamo mantenuto il nostro piano di trasformazione e decarbonizzazione con obiettivo net zero al 2050, lavorando contemporaneamente ad accelerare lo sviluppo delle nostre scoperte gas per portare nuovi volumi in Italia ed in Europa” che, come ha ricordato l’AD, non ha energia. Quanto accaduto negli ultimi anni, la crisi energetica e degli approvvigionamenti, la necessità di diversificare le fonti hanno rilanciato l’importanza del Mediterraneo allargato e dell’Africa che ha “grandissime potenzialità energetiche”. È qui che dovrebbe guardare l’Europa, secondo Claudio Descalzi, nella consapevolezza che collaborare significhi portare e creare valore vicendevolmente. L’Italia in quest’ottica è pronta a farsi “promotore di un piano di collaborazione diversa con l’Africa” ma se l’Europa vuole farne un suo partner privilegiato “non deve pensare di andare lì con l’idea di vincere ma deve prendere dei rischi per loro e con loro”. D’altronde Eni lo sperimenta da anni, come dicono anche le numerose iniziative promosse in quei Paesi per favorire uno sviluppo sostenibile locale e portare benefici a milioni di persone: “La chiave del successo della compagnia è investire negli altri. Lavorare con noi vuol dire crescere, svilupparsi con le nuove tecnologie, collaborare con le università”, ha evidenziato infine l’AD.