FONDO NUOVE COMPETENZE: A CHE PUNTO SIAMO?

Una misura valida, utile e importante in questo momento storico, ma che può essere corretta. A partire da una maggiore facilità di accesso alle piccole e medie imprese di tutto il territorio, che sono lo zoccolo duro dell’economia italiana. 

E’ questa la proposta emersa durante il webinar di Time Vision “Fondo Nuove Competenze: a che punto siamo” svolto ieri giovedì 20 maggio alle ore 15:30 in modalità digitale. Un pomeriggio di confronto e approfondimenti sulla misura, le sue caratteristiche e i suoi obiettivi, con la testimonianza delle imprese che hanno aderito al fine di capire, nel concreto, se lo strumento funziona e come aiuta i business nella riqualificazione delle competenze dei lavoratori.

“Il Fondo Nuove Competenze” ha detto in apertura di pomeriggio la presidente di Time Vision Daniela Sabatino “ è uno degli strumenti che le aziende maggiormente chiedono perché apre loro una doppia occasione: un aiuto finanziario immediato e cospicuo per la gestione delle ore destinate alla formazione dei dipendenti e un’occasione importante per i lavoratori di poter sviluppare e potenziare le loro conoscenze”.

A fare il punto della situazione sullo stato dell’arte della misura è stato Pietro Orazio Ferlito, dirigente dell’Anpal, l’agenzia governativa che materialmente gestisce il fondo. “Siamo nella fase della rendicontazione – ha detto – delle istanze arrivate e che devono essere saldate. Questo non vuol dire che le imprese debbano fermarsi dal presentare le loro richieste, anzi. L’Anpal ha specificato che per queste aziende c’è comunque l’ammissione con riserva, e la possibilità che dai calcoli effettuati sui saldi effettivi da erogare, possano venire fuori delle economie che consentono l’accesso ai fondi anche ai nuovi progetti”

“La crisi – dichiara Rossella Spada, direttrice del Fondo Formazienda – può essere affrontata grazie ad una rinnovata opera di investimenti e alla capacità di ammodernare l’economia del Paese cogliendo le opportunità offerte dall’economia 4.0. Un contesto nel quale la leva della formazione e del rilancio delle competenze diventano strumenti fondamentali. Il Piano nazionale di ripresa e

resilienza licenziato dal governo Draghi fornisce una copertura incoraggiante destinando 4,4 miliardi alle politiche attive e attribuendo ai fondi interprofessionali un ruolo strategico. Un protagonismo che è stato evidenziato già nel 2020 affidando ai fondi interprofessionali il compito di attori facilitatori se non addirittura di risolutori in riferimento al Fondo Nuove Competenze”.

“Il Fondo Nuove Competenze – commenta Berlino Tazza, alla guida della confederazione nazionale Sistema Impresa che rappresenta 160mila imprese per oltre un milione di addetti sul territorio nazionale – fornisce un connubio innovativo nel quale politiche passive e attive convivono dando però a queste ultime la prevalenza. Costituisce una delle risposte più incisive all’interno del Pnrr negoziato dal governo nazionale con l’Unione Europea che premia, decisamente, le strategie volte a trasformare l’Italia in un Paese innovatore. L’asset dell’innovazione è cruciale per la ripartenza ma prevede un forte investimento, a monte, nella professionalizzazione delle persone”. 

 A portare la testimonianza dell’esperienza diretta di utilizzo del Fondo Nuove Competenze è stato Antonio Ascione, presidente del consiglio di Amministrazione di Sms Engineering azienda che lavora nel settore dell’Ict. “Abbiamo avviato la domanda per attivare  il percorso di Fondo Nuove Competenze – ha sottolineato Ascione – a dicembre 2020 e a febbraio eravamo praticamente operativi. Il percorso di formazione è stato importante per l’azienda e per i dipendenti, che hanno affrontato con interesse ed entusiasmo i programmi formativi che in parte esulavano dalle loro mansioni”. 

Di piani formativi non “standardizzati, ma fatti su misura delle reali esigenze delle aziende e dei lavoratori” ha parlato Lucia Massa, vicesegretario nazionale della Confsal. “E’ passato il tempo – ha detto – della formazione regolamentata e argomentata dall’alto in maniera fissa. Adesso come non mai servono programma specifici per la riqualificazione costante dei lavoratori. E la Confsal non può far altro che accompagnare percorsi professionali simili in cui si parla di tutela e di crescita dei lavoratori”. 

Circa 400 i partecipanti al webinar che hanno assistito al momento di approfondimento, con l’intervento conclusivo di Francesco Saverio Zurino, business developer di Time Vision che ha illustrato il ventaglio di servizi di consulenza che l’azienda mette a disposizione di imprenditori e professionisti.