Apre i battenti una casa editrice marchigiana che ha tutta l’intenzione di dare
voce a chi non ne ha: la Mauna Kea Edizioni. Il nome e il logo nascono dal
vulcano dormiente delle Hawaii, sacro agli indigeni, e attualmente teatro di una
lotta ambientalista. Saranno infatti l’ambiente, l’ecosostenibile e i diritti umani
i temi ad essere affrontati nelle uscite imminenti della Mauna Kea. Nel “cratere”
del vulcano editoriale sono previsti autori stranieri tra cui Nativi Americani,
e dizionari di lingue indigene; ma un appello è per gli autori nostrani. Tra i fondatori
Raffaella Milandri, scrittrice e giornalista, che afferma: “Tra le tante persone che
scrivono libri, si annidano autori da best seller che aspettano solo di prendere il volo,
e che noi abbiamo intenzione di supportare in tutto e per tutto. La nostra ricerca è
di scrittori originali e di talento, dalle tematiche anche inusuali, di preferenza legate
ad un concetto di letteratura etica, che abbiano una valenza morale e di ispirazione
positiva sui lettori. E anche legate alla denuncia di situazioni umanamente difficili,
che troppo spesso vengono insabbiate”. La Milandri, attivista per i diritti umani, è
stata frequentemente impegnata in inchieste di denuncia sul mondo dei popoli indigeni
e sfruttamento dei loro territori. Il mondo editoriale attualmente vede una moltitudine
di libri in uscita e le case editrici in Italia sono quasi 5000. Aggiunge la Milandri: “Saremo
etici anche in questo: nel lavorare fianco a fianco con gli autori che selezioneremo. Inoltre,
abbiamo intenzione di dare in donazione una parte degli utili, a sostegno di campagne benefiche”.
In progetto prevede edizioni cartacee, ebook e audiolibri, e non si esclude una collana di fumetti,
ma non finisce qui: alla Mauna Kea lo sceneggiatore Andrea Cacciavillani si occuperà anche di
adattamenti cinematografici e per la tv dei testi idonei. Tra le uscite di settembre e ottobre, un
dizionario Italiano-Lakota e un libro della Milandri, attivista per i diritti dei popoli indigeni:
“Gli Ultimi Guerrieri”, dedicato al popolo dei Sioux-Lakota e alle lotte in corso contro miniere
di uranio e oleodotti. Battaglie senza arco e frecce, ma con tanta determinazione da parte dei
Nativi Americani a salvare le sacre Black Hills.