Dire addio ad un caro estinto

Nella vita di ognuno arriva quel triste momento in cui si deve dire addio ad una persona cara di cui è giunta l’ora.

Per lasciare andare il defunto, e quindi seppellirlo, ci sono diverse modalità. Il metodo più diffuso è l’inumazione che consiste nel seppellire la salma sotto terra. Un altro metodo molto diffuso è la tumulazione. In questo caso il cadavere viene seppellito in dei loculi costruiti in muratura. Infine, esiste il metodo della cremazione in cui i resti del corpo della persona morta vengono ridotti in cenere mediante il fuoco di un forno crematorio.

Come avviene la cremazione

La combustione del cadavere si può ottenere con diversi sistemi. Uno di questi è il raggiungimento della temperatura di circa 900° da parte delle pareti del forno tramite delle resistenze elettriche o con l’utilizzo di bruciatori a gas. Oppure la cremazione può avvenire con il metodo della fiamma diretta.

Il forno crematorio è suddiviso in due parti che si dispongono una sull’altra e sono separate da una griglia; la bara contenente il corpo del defunto viene fatta entrare, attraverso delle guide metalliche, nella parte superiore del forno dove prende fuoco all’istante. Le ceneri ottenute cadono nella parte inferiore del forno in cui ha termine la cremazione. Poi questi resti vengono spinti in una zona di raffreddamento e una volta completata anche questa fase quello che rimane viene posto su un setaccio a vibrazione che elimina le polveri più fini. Infine, grazie ad una calamita viene separato il materiale metallico rimasto, come ad esempio i chiodi della bara o eventuali protesi che possedeva il defunto, dalle ceneri vere e proprie che vengono raccolte e sigillate in un’urna che sarà, poi, consegnata ai parenti.

La legge, in Italia, non consente che le ceneri vengano disperse e nemmeno che l’urna possa essere conservata in luogo diverso da un cimitero.