La tecnica dell’illuminazione

Nei tempi antichi l’illuminazione si basava su oli minerali e vegetali, cera e grassi animali: si può dire che dalla scoperta del carattere illuminante del fuoco da parte dell’uomo primitivo fino all’800 non si siano fatti dei veri salti di qualità nel senso di una illuminazione efficiente e generalizzata, arrivando al più a una ingegnosa moltiplicazione delle fonti di luce mediante un abbondante specchiatura delle grandi sale dei palazzi settecenteschi.

E’ con l’800 che il gas illuminante, scoperto nel 1786 da Lebon, diviene di uso generale. Del 1810 è la costruzione a Londra della prima officina pubblica per la produzione di gas destinato ad alimentare le lampade di illuminazione di alcuni quartieri della città.

In Italia è da ricordare, tra le prime illuminazioni pubbliche a gas, la galleria De Cristoforis a Milano, nel 1832. Da allora sono nate mote aziende che si occupano di illuminazione decorativa pubblica, stradale oppure domestica, come la Eglo.

L’illuminazione elettrica trae origine dalla lampada ad arco di H. Davy, ma ebbe larga e definitiva diffusione grazie all’invenzione della lampada ad incandescenza dovuta ad Edison, ed ai grandi progressi dell’industria elettrica.

Lo studio di modi razionali e convenienti di illuminazione è strettamente collegato ai mezzi tecnici sorti in conseguenza dell’illuminazione elettrica.

Il termine di confronto per i vari modi di illuminazione resta naturalmente la condizione di luce naturale diurna per i suoi caratteri ottimali di uniformità e diffusione.

Tenendo in considerazione la difficoltà tecnica ed economica di mantenere condizioni di illuminazione a giorno in ogni ambiente con luce artificiale, si tratta di considerare gli scopi degli ambienti illuminati ed assicurare livelli di illuminazione idonei allo svolgimento delle attività che in tali ambienti sidevono svolgere.

Il livello di illuminazione di un ambiente viene determinato convenzionalmente su un immaginario piano di lavoro a un altezza di 80/100 cm da terra, che viene detto piano di utilizzazione della luce.

La luce solare a mezzogiorno produce illuminamenti compresi tra 50.000 e 100.000 lux. In relazione all’uso specifico degli ambienti si stabiliscono i valori di illuminamento necessari, per esempio un corridoio o un luogo di passaggio non richiede più di 30 lux, mentre un tavolo da disegno o di lavorazione di precisione richiede dai 500 ai 1000 lux. Occorre però tenere presente che in questo caso la sorgente luminosa può essere disposta in modo da consentire elevati valori di illuminamento in zone ben delimitate, mentre l’illuminazione generale dell’ambiente può essere più basso.

Si ha illuminazione diretta quando gli aggetti sono illuminati direttamente dalla fonte luminosa; illuminazione indiretta quando la radiazione luminosa investe gli oggetti illuminati dopo essere stata riflessa da superfici che vengono illuminate direttamente; illuminazione semi-diretta nei casi intermedi.