Cori: gran successo per il 37° Gran Galà di Carnevale

Oltre 200 persone allo spettacolo teatrale della Parrocchia SS. Pietro e Paolo. Sul palco la comunità parrocchiale al completo: i bambini dell’Azione Cattolica Ragazzi, i giovanissimi, i giovani e gli educatori dell’A.C.R.

Gran successo per il 37° Gran Galà di Carnevale, una tradizione teatrale ormai consolidata per i parrocchiani di Cori monte guidati da Don Angelo Buonaiuto. Oltre 200 persone si sono date appuntamento domenica all’oratorio della Parrocchia SS. Pietro e Paolo. Una girandola di canti, balli e commedie in dialetto corese, e la sala si è riempita di applausi scroscianti e risate a crepapelle.

Protagonisti degli sketch sono stati i vari gruppi parrocchiali che si sono alternati sul palco. I bambini dell’Azione Cattolica Ragazzi (III elementare – III media), i giovanissimi (14-18 anni), i giovani (18-30 anni) e gli educatori dell’A.C.R.

I più piccoli si sono cimentati in botta e risposta comici (Flash per tutti), come i due compari in piazza. Lui: “Per i 25 anni di matrimonio ho portato mia moglie alle Maldive?”. L’altro: “E per i 50 anni che fai?”. Lui: “La vado a riprendere”. E i 3 compañeros messicani che in una stanza sguarnita e senza nulla al seguito, decidono di giocale a golf? Travati bastone e palline, rimangono senza buca.

Dura prova per il Capo Indiano portato in scena dai giovanissimi. Morso da una vipera nelle parti basse, l’amico che doveva salvarlo non gradisce le manovre necessarie a spremere la ferita, perciò alla domanda – “Sopravvivrò?” – la risposta è scontata – “Non c’è più niente d fare!”.

Poi largo ai grandi. Tra i Pretendenti di una focosa donna in cerca di marito la spunta un uomo senza braccia e senza gambe che era riuscito lo stesso a suonare il campanello. In Pericolo in mutande, l’imbranato portiere di un albergo rimane senza braghe proprio mentre entra la Polizia a caccia di un maniaco e riesce ad uscire indenne dall’equivoco fingendosi uno scozzese.

Infine Musica Maestro, uno stonatissimo coro messo su dal domestico del maestro chiamato ad impartire lezioni agli allievi in sua assenza ha salutato la platea dando appuntamento al pubblico per la prossima edizione. Lo spettacolo quest’anno è stato dedicato a Stefano Agnoni, parrocchiano venuto a mancare nelle ore che hanno preceduto l’esibizione.

Marco Castaldi

Addetto Stampa & OLMR