Sarà il Dominique Pifarély Quartet ad aprire la 21a edizione di ParmaJazz Frontiere Festival

6 novembre: prende l’avvio questa 21a edizione di ParmaJazz Frontiere Festival con un concerto del Dominique Pifarély Quartet. Sul palco della Casa della Musica di Parma (piazzale San Francesco 1, ore 18.00; intero 15,00€, ridotto 12,00€) saliranno Dominique Pifarély, violino, Antonin Rayon (pianoforte), Bruno Chevillon (contrabasso) e François Merville (batteria) per proporre un intenso progetto giocato sull’instabile quanto affascinante crinale fra improvvisazione e composizione e su un andamento febbrile, una ritmica da sogno e una grande leggibilità e godibilità dell’insieme.

Quattro compagni di viaggio i cui percorsi si sono incrociati dando luogo alla formazione e alla dimensione attuale e che insieme hanno dato voce ad un nuovo recente lavoro discografico per ECM.

La dimensione esistenziale del musicista è vissuta da Dominique Pifarély, in effetti, proprio alla stregua di un esploratore, impegnato in una ricerca intensa e trascinante, spinta da un’indomita tensione alla scoperta del nuovo. Così si può leggere la costante peregrinazione del violinista e compositore francese reiterata per tutta una carriera che ha annoverato le più diverse collaborazioni, contribuendo a dare forma a progetti musicali segnati, pur nelle differenti declinazioni, dalla sua personalità creativa. Una caratteristica che si ritrova naturalmente anche in questo quartetto, i cui componenti rappresentano compagni di viaggi passati i cui tragitti si sono incrociati, sovrapposti oppure si sono disegnati in parallelo, in un intreccio di esperienze che ha trovato in questa formazione la dimensione attuale. Uno dei frutti più significativi di questa realtà strumentale è rappresentata dal recente lavoro discografico realizzato per la ECM di Manfred Eicher e titolato Tracé Provisoire, dove lo stesso Pifarély accompagnato da Antonin Rayon al pianoforte, Bruno Chevillon al contrabbasso e François Merville alla batteria, mette in pratica il suo istinto da esploratore coinvolgendo il suo gruppo in una serie di indagini sulla composizione musicale letta attraverso la sensibilità del violinista. Tasselli di un percorso che ritroviamo compiuto in brani come l’iniziale “Le peuple Effacé I”, che ci introduce a un mondo che Pifarély con la grazia misurata di una delicata espressività, declinata poi in tutti i brani dell’album coinvolgendo gli altri musicisti in un intrigante giuoco di variazioni, dove il contributo di ognuno diviene elemento integrante di un ensemble strumentale decisamente affiatato, ancorché segnato dalla incisiva personalità del violinista francese. Un mondo sonoro, quello espresso da questo quartetto, che va conosciuto ed indagato con sottile attenzione per scoprire – proprio come dei piccoli esploratori musicali – i preziosi equilibri racchiusi nei dialoghi di questi strumenti.