Eni, risultati record nel 2021: intervista all’AD Claudio Descalzi

Riuscire a crescere sempre più velocemente negli altri business, proseguendo nella trasformazione: la vision di Eni nell’intervista de “La Stampa” all’AD Claudio Descalzi.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi, Eni: nel 2021 utile netto di 4,7 miliardi di euro, il più alto dal 2012

L’AD Claudio Descalzi lo ha spiegato nell’intervista rilasciata a “La Stampa” lo scorso 19 febbraio: “Il nostro obiettivo è mantenere piatti gli investimenti soprattutto nell’estrazione e riuscire a crescere sempre più velocemente negli altri business, proseguendo nella trasformazione”. Eni procede a passo spedito nella valorizzazione del portafoglio e nei progetti di decarbonizzazione: lo dicono gli “eccellenti risultati” registrati lo scorso anno. L’utile netto adjusted di 4,7 miliardi di euro, il più alto dal 2012. Ebit adjusted a 9,7 miliardi, in crescita di 7,8 miliardi sul 2020, a +400%. “Nel 2012 i prezzi del petrolio erano oltre i 110 dollari. La differenza è stata fatta dalla grande disciplina sugli investimenti. Sul punto abbiamo mantenuto gli stessi livelli del 2020, nonostante la situazione covid dell’anno non fosse normalizzata, e investendo circa un 20% nella trasformazione”, osserva Claudio Descalzi ricordando inoltre come Eni sia stata particolarmente attiva anche “nell’acquisizione di capacità nelle energie rinnovabili, nell’espansione in Spagna, Francia e in Grecia”. E “abbiamo abbassato di 2,6 miliardi il debito”.

Claudio Descalzi: siamo in una situazione in cui si deve guardare al breve termine ma investire per il futuro

Rispetto a dieci anni fa “quando il greggio era a 110 dollari eravamo molto più costosi, con modelli gestionali completamente differenti”, ricorda a “La Stampa” l’AD di Eni Claudio Descalzi: “Siamo riusciti a mantenere la macchina in carreggiata nonostante due anni di covid. Abbiamo portato la nostra neutralità di cassa da 52-53 dollari a 40 dollari: vuol dire che già a tale livello di prezzo riusciamo a ripagarci tutti gli investimenti. Una soglia che non avevamo mai raggiunto prima d’ora”. L’AD di Eni si è espresso anche sui nuovi business e sulle energie rinnovabili: “Il risultato di Plenitude, la società che quoteremo entro l’anno e che ha dentro i clienti retail ma anche quasi 2 gigawatt da fonti rinnovabili, capacità più che triplicata in un anno, rispetto all’anno scorso è migliorato del 25%, con un margine operativo lordo di 600 milioni, anticipando le aspettative”. E sul fronte dell’esplorazione, Claudio Descalzi rileva come lo scenario sia in rapida evoluzione. Fondamentale dunque è riuscire a intercettarne la direzione: “Cambiano i modelli di business. Noi l’avevamo già mutato 5-6-7 anni fa. Stiamo cercando un’esplorazione poco rischiosa, vicino a installazioni esistenti per ridurre gli investimenti perché le installazioni ci sono già. Anche se la domanda è tornata vicina a quella che c’era nel 2018-2019, gli investimenti che si allocavano prima nell’upstream non ci saranno più. Siamo in una situazione in cui si deve guardare al breve termine ma investire per il futuro. Ecco perché è essenziale essere disciplinati”.