Economia, l’allarme di Moody’s: una ripresa troppo forte rischia di essere dannosa

Dopo aver vissuto una crisi economica pesantissima, dovuta allo scoppio della pandemia, ci interroghiamo tutti sul tempo che servirà per una vera ripresa dell’economia globale. Ma c’è chi invece dice che dovremmo temere lo scenario opposto. E’ l’agenzia Moody’s, che vede forti rischi connessi ad una crescita eccessivamente forte.

Quanto può correre l’economia?

economia moody'sLa società di analisi newyorkese, sposa in pieno il detto anglosassone “Too much of a good thing”. Tanto da utilizzarlo come titolo per la sua nota quotidiana pubblicata in settimana. Il “troppo” a cui si fa riferimento è la crescita dell’economia. I numeri dicono che il PIL del primo trimestre potrebbe volare da un già fortissimo 4,5%, fino al 9,5%. Secondo Moody’s questo valore sarebbe “insostenibile”, perché farebbe un breakout dai livelli normali di crescita.
Di questo passo, la crescita dell’economia del 2021 potrebbe giungere all’incirca al 7%, ossia a livelli che non si vedevano da oltre un trentennio.
A prima vista sembrerebbe un dato entusiasmante, ma dobbiamo sottolineare che i mercati vivono di equilibri, e il troppo stroppia.

Conseguenze della iper-crescita

L’agenzia americana infatti sottolinea che una crescita così spinta, finirebbe per avere forti implicazioni sui tassi di interesse, che aiutano a governare il business.
Il problema fondamentale riguarda l’inflazione. Già prima che diventi concreto il maxi piano di sostegno all’economia messo a punto dall’amministrazione Usa, emergono alcune pressioni sui prezzi. Se poca inflazione fa male, troppa inflazione fa malissimo. E il rischio c’è.

Gli indizi da non sottovalutare

A renderlo concreto sono alcuni indizi evidenti. Il primo fra tutti è la corsa dei rendimenti dei titoli del Tesoro americano. Quelli a 10 anni sono schizzati nelle ultime settimane sui massimi degli ultimi 11 mesi, portandosi verso 1,30%. Ma spostandoci al di qua dell’oceano, si vede che anche il rendimento del Bund tedesco si muove all’insù rialzo con insolita energia.
Spie d’allarme che secondo Moddy’s non vanno ignorate. Ritengono necessaria una frenata, seppur modesta e temporanea, della corsa dei mercati.

Proprio i mercati lanciano altri segnali operativi affidabili: si preoccupano della possibilità che enormi quantità di stimoli fiscali e monetari possano danneggiare le condizioni finanziarie future e le prestazioni economiche. Non è un caso che per la prima volta nel 2021, le Borse hanno chiusura una settimana in rosso. Perché il timore che l’inflazione prenda a galoppare e i tassi di interesse a crescere, diventa sempre più concreto.