Oro in crescita sui mercati, colpa della FED e della BCE

Questa settimana la quotazione dell’oro ha accelerato sui mercati finanziari, piazzando uno sprint proprio in chiusura. L’ultimo slancio si è avuto dopo il simposio tenuto a Jackson Hole. Più precisamente, l’impennata è avvenuta dopo l’intervento di Janet Yellen (numero uno della FED). Quest’ultima ha evitato accuratamente di parlare delle prossime mosse di politica monetaria della FED, alimentando così i sospetti che un terzo rialzo del costo del denaro resta in bilico, e che comunque la FEd non ha fretta di normalizzare la propria azione.

oroAl calo del dollaro (DXY appena sopra i minimi annuali) è corrisposta la spinta per i beni rifugio. Primo tra tutti l’oro, che non a caso poco prima del simposio era invece andato lievemente in discesa, sulla scia delle speranze che dal Wyoming potessero arrivare notizie più sostanziose. E invece così non è stato, e l’oro ha finito la settimana in crescendo. I prezzi del metallo giallo sono saliti infatti dello 0,48%, giungendo a 1288 prima della chiusura di venerdì. Peraltro non c’è un indicatore inversione trend che segnali una possibile correzione nell’immediato futuro. Quindi gli effetti di questa spinta potrebbero protrarsi anche nelle prossime sedute.

Gli USA favoriscono la corsa all’oro

Molti ritengono che i toni della Yellen piuttosto morbidi potrebbero spingere la quotazione del metallo aurifero verso il livello dei 1300$. Tuttavia, specie se si ha intenzione si sfruttare la strategia AO (vedi qui la strategia Awesome Oscillator come funziona), bisogna tenere presente che quota 1300 è un livello di resistenza massiccio. Come tutti i numeri a cifra tonda infatti ha un alto valore psicologico. Qualora dovesse esserci la rottura della resistenza, potremmo avere una spinta verso quota 1321/25.

Chiaramente occorrerà tenere d’occhio anche i dati macro in uscita soprattutto dagli USA. Se dovessero essere positivi, allora tornerà ad esserci un po’ più di fiducia nei confronti del biglietto verde, e questo spingerà gli investitori a rischiare di più. Ergo, l’oro scenderà nuovamente. Tuttavia al momento l’impronta resta rialzista.