Petrolio, lo scenario del 2019 potrebbe essere assai cupo

Il mercato del petrolio fa i conti con i suoi soliti problemi di sovraproduzione, che secondo molti analisti finiranno per penalizzarlo anche nel 2019. Quel timido recupero delle quotazioni, che c’era stato nella parte finale dell’anno scorso, non dovrebbe quindi avere vita lunga.

Lo scenario del mercato del petrolio

petrolioQuelli che ne sono più convinti sono gli analisti di Goldman Sachs, che in un recente report hanno addirittura rivisto in senso pessimistico il loro outlook sul petrolio per i prossimi 12 mesi. A questo si aggiunge pure un recente sondaggio Reuters (che ha coinvolto 32 economisti e analisti), che ha premiato l’ipotesi che i prezzi del greggio restino sotto i 70 dollari al barile, a causa della produzione in eccedenza e del rallentamento della crescita economica (che finirà per deprimere la domanda). Inoltre sono elementi critici anche gli attuali alti livelli di scorte.

Ci sono quindi diversi fattori di chiara matrice negativa che potrebbero convergere e rendere il 2019 un anno molto pesante. Ci sono poi delle incertezze che si legano alla riapertura dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina, un incontro che ha come obiettivo di porre fine a una battaglia che dura ormai da quasi un anno. Gli esperti auspicano che possa giungersi a un accordo, perché così potrebbe dissolversi questa minaccia sempre incombente sulla crescita economica globale.

Le previsioni non tranquillizzano

Secondo molti analisti, tuttavia, lo scenario per il prezzo del petrolio è cupo. Il greggio Brent londinese potrebbe oscillare tra i 62 e i 69 dollari nel corso del 2019, con un indicatore ADX trading prevalentemente orientato al ribasso (stime precedenti arrivavano a superare i 70 dollari al barile). In ribasso anche l’outlook sul WTI, che viene visto dagli analisti a 55,50 dollari al barile contro i 64,50 dollari al barile della stima precedente.

Ricordiamo che nel periodo che è andato da settembre 2017 a ottobre 2018, il petrolio non aveva mai smesso di correre fino a toccare il massimo a quota 76,90 dollari al barile. Se prendiamo i dati di qualunque broker autorizzati Consob, possiamo vedere che nell’arco di 13 mesi aveva guadagnato circa il 70%. Da ottobre in poi lo scenario è totalmente cambiato. Negli ultimi due mesi del 2018 il prezzo del petrolio ha perso il 60%.