GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE, ECCO COME FRENARLO

Il 14 novembre focus mondiale su questa grave patologia. Aurora Modeo, biologa nutrizionista del team scientifico Keyum: “Un’alimentazione bilanciata e un controllo della formulazione dei pasti rappresentano la cura essenziale del diabete di tipo 2 e un fondamentale supporto alla terapia farmacologica nel diabete di tipo 1”

 

Dal 1991, il 14 novembre di ogni anno, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Diabete, istituita dall’International Diabetes Federation e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo scopo è quello di sensibilizzare e di informare l’opinione pubblica sul diabete, una patologia grave e diffusa che può essere prevenuta e curata grazie all’adozione di un corretto stile di vita nel caso del diabete di tipo 2, combinato con interventi farmacologici nel diabete di tipo 1.

Nel 2017, in Emilia-Romagna oltre 244 mila persone hanno avuto una diagnosi di diabete 1; tale patologia e le complicanze ad essa associate sono, ancora oggi in Regione un’importante causa di ricovero ospedaliero. Nello stesso anno, nella Regione Veneto, circa 300 mila individui hanno avuto una diagnosi di diabete, di cui circa 15.000 di diabete tipo 1 e la maggior parte dei rimanenti, una diagnosi di diabete tipo 2. Accanto a questi casi, si stima che circa 100 mila persone hanno la malattia senza saperlo.  Tale patologia cronica è in costante crescita, in particolare nel Veneto, ogni anno si registrano 200 nuovi casi di diabete tipo 1 e 20 mila di diabete tipo 2.

Sull’argomento interviene la dottoressa Aurora Modeo, biologa nutrizionista del team scientifico Keyum, un software unico in Europa che definisce la dieta su misura senza rinunciare ai propri piatti preferiti: “In condizioni normali la glicemia misurata sul plasma venoso, dopo almeno 8 ore di digiuno, deve essere inferiore a 100 mg/dl; valori uguali o superiori a 125 mg/dl consente di formulare una diagnosi di diabete; valori compresi tra 100 e 125 mg/dl definiscono una condizione non di diabete ma “anomala glicemia a digiuno”, o pre-diabete. Il diabete di tipo 2 – sottolinea l’esperta- oltre che differire sostanzialmente da quello di tipo 1, si manifesta il più delle volte in maniera improvvisa con un marcato aumento della sete, l’eliminazione di una maggiore quantità di urina, una perdita di peso più o meno marcata malgrado l’aumento della fame e dell’apporto calorico e una riduzione della forza fisica“.

Il diabete di tipo 2, talvolta, non viene diagnosticato al suo insorgere per l’assoluta mancanza di ogni sintomatologia. Si calcola infatti che almeno un terzo di tutti i pazienti diabetici non sappia realmente di esserlo e giunge alla diagnosi solo dopo l’insorgenza di una complicanza come, per esempio, un infarto del miocardio, un ictus o dopo l’esecuzione di test di routine. Lo screening per la diagnosi di diabete e pre-diabete dovrebbe essere effettuato in tutti i soggetti adulti, anche se privi di sintomi, qualora siano in sovrappeso e portatori di uno o più fattori di rischio come ipertensione (valori uguali o superiori a 140/90 mm/Hg), iper-trigliceridemia (maggiore a 150 mg/dl), pregresse malattie cardiovascolari.

“Intraprendere una dieta controllata e sana – spiega la biologa nutrizionista  – serve soprattutto a mantenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue mediante un corretto apporto di tutti i nutrienti necessari alla salute dell’organismo. Non a caso, le linee guida internazionali International Diabetes Federation Guideline Development Group, suggeriscono di intraprendere diete a basso indice e carico glicemico per ottenere un miglior controllo dei valori glicemici. Fondamentale è valutare il carico glicemico del pasto, parametro che stabilisce l’impatto dell’alimento o della ricetta sulla glicemia e il conseguente rilascio di insulina nel sangue grazie alla combinazione dell’indice glicemico e della quantità di carboidrati presenti nell’alimento o nella ricetta. Keyum grazie al supporto di una commissione medico-scientifica e un team d’informatici di alto livello ha implementato il suo software, inserendo i valori dell’indice glicemico e del carico glicemico potenziale per oltre 7000 alimenti reperibili in commercio e per 15000 ricette. Il biologo nutrizionista con il supporto del software Keyum® indica il carico glicemico potenziale di ogni singolo pasto (colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena) inserito nel piano nutrizionale personalizzato elaborato per ogni cliente. Risulta quindi un approccio di elevato interesse funzionale al mantenimento della salute sia dei pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2, obesità, sindrome metabolica, ma anche diretto a persone in salute come importante strumento di prevenzione di patologie future. Per tutti i soggetti non diabetici, la maggior conoscenza della malattia potrebbe ridurre ed evitare i rischi ma anche favorire una migliore gestione del carico glicemico dei pasti determinando grandi giovamenti per la propria salute”.

Un’alimentazione bilanciata – conclude la dottoressa Modeo – e un controllo della formulazione dei pasti rappresentano la cura essenziale del diabete di tipo 2 e un fondamentale supporto alla terapia farmacologica nel diabete di tipo 1″.

Ufficio Stampa Velvet Media / [email protected]