Prezzo del petrolio, continua la corsa verso i temuti 100 dollari

Anche se i mercati hanno rivolto la loro attenzione ad altri fenomeni di grande impatto (come la crisi turca, la guerra commerciale e la crisi italiana o la Brexit), molti investitori sono sempre più turbati dalle dinamiche del prezzo del petrolio. L’oro nero sta continuando a salire, e alcuni esperti ipotizzano che potrebbe esserci una fiammata anche oltre i 100 dollari al barile.

Dove corre il prezzo del petrolio?

prezzo del petrolioContrariamente a quel che si potrebbe pensare, anche molte società del settore non sarebbero affatto contente di uno scenario simile per il prezzo del petrolio. Il binomio secondo il quale più alto è il prezzo e maggiore sono i guadagni di chi opera nel mercato non è affatto valido in assoluto. Il motivo? Una quotazione troppo elevata finisce con il comprimere la domanda, crea instabilità e spinge i consumatori verso altre fonti energetiche.

Lo squilibrio che si è creato di recente ha radici chiare: lo scorso anno c’è stato un deficit di produzione mondiale di circa 500mila barili al giorno di media. A peggiorare il quadro sono intervenute le sanzioni all’Iran che potrebbero sottrarre al mercato altri 700mila barili. Di fronte all’eccesso di domanda rispetto all’offerta, il presidente Donald Trump ha chiesto all’Opec di aumentare l’offerta di greggio. Appello caduto nel vuoto, e il prezzo corre. Basta una qualunque piattaforma trading demo gratis per verificare i balzi delle quotazioni dell’oro nero. Il valore del Wti si attesta in area 75 dollari al barile. Il Brent è a 85 dollari.

I possibili shock di prezzo

Se ai consumatori individuali quello che fa più spavento è il possibile rincaro del carburante (la verde potrebbe arrivare anche a 2 euro in Italia, come nel 2012), gli analisti sono più preoccupati dai possibili shock di prezzo. I mercati più vulnerabili sono quelli emergenti, che potrebbero reagire all’improvviso con un crollo della domanda. A sua volta questo innescherebbe una improvvisa caduta dei prezzi, un po’ come accadde col crash del 2008. Non a caso molti gestori si stanno posizionando con una strategia breakout pullback trading, nel caso dovesse verificarsi questo scenario di impennata/rimbalzo.

Per questo motivo sarà importante tenere d’occhio quello che accadrà nelle prossime settimane, perché proprio in questo lasso di tempo che si capirà dove andranno i prezzi nel 2019.