Renato Ravanelli: F2i domina il settore delle biomasse vegetali

F2i, guidata da Renato Ravanelli, si appresta a diventare leader nel settore delle biomasse vegetali con l’acquisizione di 5 nuovi impianti da Enel, per un valore totale di 335 milioni di euro e una potenza installata di circa 108 MW.

Renato Ravanelli, amministratore delegato F2i

Renato Ravanelli: i dettagli dell’acquisizione conclusa da F2i

F2i ha di recente annunciato la sottoscrizione di un accordo per comprare la totalità del portafoglio di impianti a biomassa vegetale del Gruppo Enel, per una potenza complessiva installata di circa 108 MW. L’operazione, del valore di 335 milioni di euro, rappresenta per il fondo infrastrutturale amministrato da Renato Ravanelli una rampa di lancio verso la leadership nel settore della produzione di energia elettrica da biomasse vegetali, oltre a consentirgli di rafforzare a livello europeo la propria presenza nel settore delle energie rinnovabili. F2i è già tra i principali operatori nella produzione da fonte eolica e solare. Nel dettaglio, l’operazione interessa 5 nuovi impianti acquisiti da Enel Produzione ed Enel Green Power: due di questi, della potenza complessiva di 47 MW, sono ubicati in Calabra ed Emilia Romagna. È stato acquisito anche il 50% di Powercrop, joint-venture paritetica Enel Maccaferri, che interessa due impianti in costruzione della potenza complessiva di 48 MW collocati in Emilia Romagna e Sardegna. Infine, è stato acquisito il progetto per un quinto impianto della potenza di 12 MW in Lombardia, in fase di autorizzazione. L’interesse del fondo infrastrutturale guidato da Renato Ravanelli verso la produzione di energia da biomasse vegetali è iniziato nel 2017, con l’acquisizione di San Marco Bioenergie Spa.

F2i: Renato Ravanelli commenta i risvolti positivi dell’operazione

Con l’acquisizione appena conclusa, F2i vuole anche cogliere l’opportunità di ottimizzare le efficienze produttive e di approvvigionamento, generando allo stesso tempo effetti positivi sul piano sociale e ambientale: ha già avviato infatti diversi accordi con le amministrazioni locali e con Coldiretti per la raccolta di sfalci da lavorazione agricola, per la pulizia degli alvei dei fiumi e del territorio boschivo, in modo da ridurre così i rischi idrogeologici e arginare gli effetti dei cambiamenti climatici che hanno interessato il nostro Paese negli ultimi anni. “La sfida che abbiamo accettato con questa acquisizione”, commenta infatti l’Amministratore Delegato Renato Ravanelli, “consiste nel trasformare centri di produzione di energia elettrica in centri di servizio al sistema agricolo e a quegli enti territoriali su cui grava la responsabilità di combattere il degrado del territorio boschivo e fluviale.” Renato Ravanelli ha anche sottolineato che “F2i conferma così la sua missione di Fondo di investimento privato capace di coniugare obiettivi di creazione di valore di lungo termine con proposte industriali aventi ricadute positive sul sistema economico nazionale”.