Ricerca avvocati: come evitare l’avvocato delle cause perse

La ricerca di avvocati, online o con altri metodi, punta sempre allo stesso obiettivo: trovare l’avvocato giusto. Perché diciamo quello “giusto” e non “il migliore”? Perché questo secondo concetto è troppo vago e rischia di diventare ingannevole.

Non esiste un avvocato migliore in assoluto: ogni scelta dipende dal proprio caso, dal budget, dalla posizione geografica dello studio legale rispetto al domicilio del cliente etc.

A quest’ultimo non resta che selezionare nella ricerca avvocati quelli che corrispondono meglio ai propri parametri e nessuno, né cliente né professionista, può avere certezza di vincere la causa.

L’avvocato delle cause perse: ecco cosa rischia

D’altra parte però un buon avvocato saprà quando le possibilità di vincere la causa sono pari a zero. In questo caso il Codice Deontologico impone di rinunciare al mandato: in caso contrario infatti non solo inganna il cliente che avrebbe potuto risparmiare sulle spese legali, ma contribuisce ad aumentare il carico delle liti pendenti nei tribunali (che già è piuttosto pesante come confermano i tempi della giustizia in Italia).

Ricerca avvocati: vittoria assicurata?

Aldilà del caso specifico visto sopra, nessuno può essere certo di vincere la causa e non è responsabilità dell’avvocato l’esito del processo. In altre parole ogni causa mantiene un aspetto aleatorio anche se guardare alle sentenze su casi simili può essere orientativo per prevedere come andrà.

L’unica “vittoria” che chi effettua la ricerca di avvocati online può assicurarsi è quella di scegliere il miglior professionista legale. Riportiamo a tal proposito le parole di Piero Calamandrei che spiegano la definizione di “grande avvocato”. Vuol dire essere “un “avvocato utile ai giudici per aiutarli a decidere secondo giustizia, utile al cliente per aiutarlo a far valere le proprie ragioni.

Utile è quell’avvocato che parla lo stretto necessario, che scrive chiaro e conciso, che non ingombra l’udienza con la sua invadente personalità, che non annoia i giudici con la sua prolissità e non li mette in sospetto con la sua sottigliezza: proprio il contrario, dunque, di quello che certo pubblico intende per grande avvocato”.

Pensi di aver trovato un grande avvocato?