Bolla Bitcoin: se dovesse scoppiare c’è il rischio contagio?

Anche se Bitcoin rimane avvolto da mille dubbi e mille ansie da parte degli investitori, gli eventi recenti sembravano confermare una cosa. Anche se dovesse esplodere la bolla tanto temuta, non c’è rischio di “contagio” sui mercati finanziari. Ma questa certezza si può considerare acquisita? Forse. E comunque ciò non vuol dire che qualcuno possa farsi molto male in virtù delle pesanti oscillazioni della criptovaluta più famosa al mondo. E l’esempio è fresco…

Ricordate cosa è successo nella settimana di Natale? Il prezzo di Bitcoin è schizzato alle stelle ma successivamente è precipitato dopo aver fatto un Top bottom failure swing. Tuttavia, proprio questa altalena paurosa non ha minimamente toccato l sentiment delle Borse e degli altri mercati finanziari, a partire dai bond per finire al forex.

Bolla e contagio a causa di Bitcoin

bitcoinTuttavia c’è chi mette in dubbio anche questo assunto. E non è uno qualunque bensì il capo strategist per l’azionario di Wells Fargo (Christopher Harvey), una delle maggiori banche USA. Parlando alla CNBC. Secondo lui infatti all’interno del mercato delle criptovalute si sta sviluppando un movimento che potrebbe intaccare anche altri mercati. Per illustrarlo usa la metafora della birra: nel bicchiere che rappresenta il mercato delle valute digitali, le bollicine si stanno diffondendo sempre più velocemente e presto potrebbero fuoriuscire dal bicchiere. Non solo, secondo lui alcuni effetti si comincerebbero già a vedere.

Dopo Natale la quotazione di Bitcoin ha oscillato selvaggiamente, andando prima a sfiorare quota 20.000 dollari per poi precipitare sotto 13.000. Quindi è sembrata stabilizzarsi verso i 15.000. Secondo al teoria di Harvey non è ancora chiaro quale potrebbe essere l’impatto delle oscillazioni delle critpovalute sullo S&P 500, ma in ogni caso la prima conseguenza è che il 2018 dovrebbe essere un anno molto meno esuberante del 2017 per le azioni. Secondo lui il target potrebbe essere a 2.863 per fine anno, ovvero un rialzo di appena un terzo rispetto a quello del 2017. La fase critica dell’anno potrebbe essere la seconda metà, con l’esaurirsi delle spinte propulsive e il raggiungimento del picco per una serie di indicatori, dagli EPS ai misuratori dell’attività produttiva, come gli indici ISM e l’indicatore relative vigor index RVI. In uno scenario di aumentata incertezza Il Bitcoin potrebbe fare da detonatore.