Bitcoin nel mirino della Corea: furti per aggirare le sanzioni internazionali

Nelle ultime settimane il clima di tensione a livello internazionale è cresciuto moltissimo a causa dei test nucleari condotti dalla Corea. Ma ultimamente sta emergendo un ulteriore problema: non ci sono solo le minacce a messo missilistico, ma anche quelle relative alla cyber-finanza. Come è noto, Pyongyang è colpito duramente da forti restrizioni commerciali imposti dal Consiglio di Sicurezza ONU. Per aggirarle starebbe sfruttando i Bitcoin, ovvero la criptovaluta più famosa al mondo, nonché le sue sorelle come  Ethereum , Litecoin e via dicendo.

I tentativi di furto di Bitcoin

bitcoinA lanciare l’allarme è FireEye, una società specializzata nella sicurezza informatica. Secondo le loro rilevazioni, gli hacker del regime coreano stanno intensificando gli attacchi – al fine di compiere furti – sui mercati. Il motivo di tanto interesse è triplice. In primo luogo la mancanza di controllo da parte degli Stati sulla circolazione di questi asset. In secondo luogo il fatto che sia estremamente complicato rintracciare chi ne fa uso.  Infine l’elemento che rende appetibile il Bitcoin è proprio il suo valore, e il fatto che sia in costante aumento. Basta una semplice strategia bande di Bollinger e Rsi per evidenziare come questo asset finanziario sia fuori da ogni schema mai visto prima.

Secondo FireEye nel corso di quest’anno ci sono stati molteplici tentativi di furto di criptovalute in Corea, dei quali uno è riuscito ad avere efficacia ed ha portato alla sottrazione di ben 3.800 bitcoin. Tradotto in dollari parliamo di  circa 15 milioni. Va precisato che dalle indagini non è emerso un coinvolgimento del regime guidato da Kim Jong-un. Ma il sospetto c’è e resta anche molto forte (del resto anche l’FBI sta esaminando il coinvolgimento di Pyongyang nel cyber-attacco da 81 milioni di dollari alla New York Fed).

Lo schema degli hacker

Una volta rubati i Bitcoin, questi vengono convertiti in dollari o altre valute. Spesso si utilizzano alo scopo delle monete di paese emergenti più difficili da tracciare, come il Monero. Poi vengono ri-commerciate con moneta a corso legale. Spesso viene utilizzata anche una banalissima strategia di correlazioni forex  per convertire le criptovalute in monete Nazionali, senza perderne valore.

Ma come avvengono i furti? Uno dei metodi è tramite l’invio di e-mail contenenti dei malware al personale dei mercati di scambio. Un altro sistema per rubare criptovalute è il così detto “ransom payment”, cioè il pagamento di un riscatto per la rimozione di un malware.