Presentazione del volume “Frammenti della mia Lazio”

Si terrà domani mercoledì 22 marzo alle ore 19,45 la presentazione del libro “Frammenti della mia Lazio” – edizioni Eraclea – presso il pub Excalibur (Piazza Vescovio, 4 – Roma)

Il rapporto viscerale tra l’autore e la sua Lazio, attraverso la narrazione di episodi e personaggi. Vita vissuta, ma anche racconti in bilico fra realtà e immaginazione. In tutto, sette capitoli intrisi di lazialità. Si comincia con la delusione Zeman, assurto a idolo e uomo-contro, ma poi ritrovato dall’altra parte del Tevere pochi mesi dopo aver lasciato la Lazio. «Ti consideravo un uomo vero e coerente, di quelli che non tradiscono, che non scendono a facili compromessi. T’avevo inserito nel mio intimo come figura ispiratrice. Per me eri l’incarnazione del condottiero Achab». Poi, lo scudetto del 2000, con l’incredibile pomeriggio del 14 maggio, fra le notizie provenienti da Perugia e la surreale attesa dell’Olimpico: « Il frastuono è inaudito, difficilmente si riesce a distinguere la cronaca dal brusio, imperioso. Cuori che palpitano all’unisono, quasi fossero accordati. Il vecchio cuore biancoazzurro è ancora forte, ma provato all’eccesso da questa catarsi».

Un capitolo è dedicato a una polemica a mezzo stampa con un noto giornalista, autore di un pezzo che accostava secondo facili stereotipi l’identità laziale alla destra estrema. Lungo e vivido il racconto della trasferta a Pechino, conclusa con un insperato trionfo in Supercoppa contro l’Inter di Mourinho. «Sembra di essere in una bolla d’aria riscaldata. Personalmente avrò sudato dieci litri e visto dall’esterno devo sembrare l’uomo in ammollo. Mi guardo il palmo delle mani, le dita sono raggrinzite, “cotte” dall’umidità, come quando stai immerso in piscina per ore. Manco se la stessi giocando io ‘sta partita».

Delicato il racconto della fondazione della Lazio, con la Roma del primo Novecento sullo sfondo e in primo piano i pensieri, i progetti e i sogni dei fratelli Bigiarelli. Immaginato anche il metafisico incontro tra un tifoso laziale e tifoso dilettante con il suo mito Giorgio Chinaglia.

Infine, il derby “senza rivincita” del 26 maggio 2013, vissuto anche attraverso l’abissale delusione post-partita del tifo, delle radio e della stampa romanista. «Basta tendere le orecchie, per ascoltare i lupi che ululano alla luna tutto il loro livore».

Intriso di lazialità, scritto col cuore, questo libro si rivolge proprio al cuore di chi lo legge. Senza badare a darle, anzi a dirle, di santa ragione, quando serve. Si svaria liberamente nell’immenso oceano che la storia della Lazio può offrire, seguendo la scia della passione che ha mosso un tifoso dell’era attuale, oramai giunto all’età matura.