PIANIFICAZIONE STRATEGICA E LA REALTA’

Se vuoi pianificare strategicamente, devi domandarti:
a/ che cosa ne ho?
b/ che cosa che voglio?
c/quali saranno gli ostacoli?
d/quali saranno i rischi?
e/ che cosa permette la legge?
f/ quali finanziamenti dobbiamo avere per realizzare il progetto?
à/ quanti denari abbiamo?
À/ quanti denari dobbiamo avere?
é/ dove possiamo trovare il finanziamento?

Se io sono, ad esempio, un professore ed insegno una lingua straniera, devo sapere:

1. quali sono le mete educazionali?
2. che popolazione sarà coinvolta negli studi?
3. che varietà dei programmi saranno accettabili nella situazione con questo tipo della popolazione?
4. quali sono le esigenze delle norme e quali saranno le motivazioni?
5. come adattare i programmi a seconda di:
a/ età; b/ livello delle conoscenze della lingua materna e delle lingue straniere; c/ le mete degli allievi; d/ che succedera’ con la persona, quando quella lascerà il programma? d/ che cosa deve sapere l’allievo per essere capace di sopravvivere linguisticamente da solo? e/ che tipo educazione/formazione urgente lui/lei bisognerebbe? f/ sarà quel tipo della formazione prattica e pragmatica per risolvere le esigenze della sua vita?
Se le prime strategie non lavorano bene, devi cercare delle altre. Le potrai localizzare, se hai un’a formazione e un’educazione superiore e sai, dove e come cercare.

Non dimenticare: la realtà è sempre più rigida, che un sogno o un piano. Devi sempre renderti conto, che devi avere più denari, che hai pianificato per le cose semplici per realizzare il tuo progetto.
Le attività educative non sono sempre lineari: 1. introduzione; 2. istruzione; 3. insegnamento; 4. verifica; 5. test; 6. sapienza valutata ed evaluata. A volte si deve introdurre lo stesso in 3-4 modi diversi, con le strategie modificate per assicurare le conoscenze e le sapienze fondamentali.
Ivan Petryshyn, USA