Un gioiello per chi ama l’arte romanica: la Cattedrale di Fidenza

La Cattedrale di San Donnino è un ottimo motivo per visitare Fidenza; resteranno piacevolmente sorpresi anche gli amanti della Via Francigena!

 

Imbattendosi per la prima volta nella Cattedrale di Fidenza, il turista non può far altro che rimanere colpito dalla sua bellezza. La Cattedrale è dedicata al martire Donnino, vissuto al tempo dell’Imperatore Massimiano (III secolo d.C.) e da lui fatto giustiziare sulle rive del torrente Stirone proprio a Fidenza, perché ferventemente cristiano. Secondo le fonti Donnino doveva avere un ruolo importante nella corte dell’Imperatore: forse addirittura era un cubicularius, e cioè custode del tesoro e della corona imperiali.

San Donnino e la sua chiesa

La parva ecclesia edificata in onore di Donnino subito dopo la sua morte venne ampliata e ristrutturata negli anni. L’intervento più significativo fu apportato tra il XII e il XIII secolo ad opera di una scuola di artisti della Val d’Intelvi, tra cui spicca il nome di Benedetto Antelami. Egli fu uno sculture e architetto, noto soprattutto per aver “firmato” i bassorilievi del Battistero di Parma e per aver realizzato la Deposizione che si trova nel Duomo della stessa città. Non è certo se proprio l’Antelami abbia preso parte ai lavori di restauro e ampliamento della Cattedrale di Fidenza, ma certo è che in quel periodo la sua presenza è documentata a Parma, che si trova a pochi km da Fidenza.

Ad Antelami vengono attribuite diverse fasi della costruzione della Cattedrale di San Donnino: la prima, forse meno innovativa, dei tre portali, le sculture della facciata, le torri laterali e i matronei interni; la seconda fase di restauro attribuita ad Antelami consisterebbe invece nella realizzazione delle volte della navata centrale e la volta a ombrello del catino absidale.

Cattedrale di Fidenza

La Via Francigena: l’identità di Fidenza

Fidenza è caratterizzata anche dall’antica Via Francigena: ne sono importante testimonianza quei bassorilievi e le sculture della Cattedrale, che rappresentano i pellegrini in cammino verso Roma e i pericoli che essi possono incontrare sulla strada. E sempre su quei bassorilievi l’apostolo Simone (Pietro) tiene tra le mani un rotolo di carta sul quale è scritto che “questa via conduce a Roma”: una rassicurazione per i viaggiatori. Il pellegrino che si incamminava verso Roma non affrontava un viaggio facile, e poteva contare su poche e povere risorse. Tuttavia migliaia di persone nel medioevo hanno intrapreso questo cammino, che è da considerarsi soprattutto simbolico e spirituale. Ancora oggi, chi decide di percorrere la Via Francigena compie un cammino di trascendenza della propria persona, un cammino che cerca di rispondere agli interrogativi della propria esistenza.