BYOD in aumento, ma attenzione alla sicurezza

Com’è lo stato attuale all’interno delle organizzazioni che gestiscono il Byod (bring-your-own-device)?
In primo luogo c’è da segnalare che l’adozione del Byod è in aumento, ma che in poche aziende si affronta il tema della sicurezza dei dati.
Anche una recente indagine condotta in America sull’approccio che le aziende hanno nella gestione della sicurezza dei device mobili usati in ottica Byod conferma che questa tendenza può essere presa come spunto di riflessione a livello globale.

Le interviste a 800 professionisti di sicurezza IT di cinque settori (servizi finanziari, tecnologia, sanità, PA e scuola/università) ci restituiscono uno scenario in cui più di 7 organizzazioni su 10 adottano il modello BYOD per alcuni o tutti i loro dipendenti. Nel settore finance, soggetto a particolari normative sulla protezione dei dati, l’adozione di dispositivi mobili privati è ancora più massiccia.
C’è da dire che tra i fattori che più influenzano la scelta di un modello Byod emergono la soddisfazione dei dipendenti, la produttività e la mobilità, mentre tra gli elementi di freno il principale è relativo alla privacy personale e alla sicurezza dei dati, in particolare nelle PMI e nel settore tecnologico. Alla sicurezza dei dati prestano maggiore attenzione le grandi aziende e ovviamente i settori sanità e finanza.

Nonostante questa diffusione, sono ancora poche le aziende che hanno attivato un sistema di controllo degli accessi ai dati aziendali, hanno strumenti per cancellare da remoto i device o forzare la cifratura dei dati che conservano.
Lo conferma il dato relativo all’installazione di una piattaforma di Mobile Application Management (MAM) adottata solo nel 14 percento del campione.
Eppure, in quasi il 40% delle organizzazioni intervistate gli utenti BYOD hanno scaricato malware sui loro dispositivi.