Kombucha, un’antico elisir di lunga vita.

Hai mai sentito parlare del Kombucha?

E’ un’antica bevanda, proveniente dall’Oriente, che promette veramente miracoli e lunga vita. Si tratta di tè nero (o verde) zuccherato che viene poi fatto fermentare attraverso l’introduzione di un “fungo“.

In realtà non si tratta di un fungo, ma di una colonia di batteri e lieviti, che insieme al tè e allo zucchero (bianco o di canna) producono gas (CO2), un po’ di alcol e numerosissime sostanze dalle interessanti proprietà terapeutiche.

Tra queste le più importanti sono:

  • Acido malico;
  • Acido lattico;
  • Acido ossalico;
  • Acido Butirrico;
  • Acido Glucoronico;
  • Aminoacidi;
  • Enzimi;
  • Vitamine del gruppo B e vitamina c.

Tutte queste sostanze svolgono importanti funzioni nel nostro corpo e ci aiutano a prevenire e contrastare un ampio numero di disturbi. Ecco un “breve” elenco di alcune delle malattie che il Kombucha può aiutarci a contrastare:

  • allunga la durata della vita
  • è un salutare rimedio contro varicella e fuoco di sant’antonio
  • riduce la formazione di rughe
  • scoraggia la formazione del cancro, ed in caso di malattia può essere di complemento ad altre terapie (in caso di chemioterapia o radioterapia aiuta il corpo a liberarsi dalle tossine accumulate)
  • previene sintomi sfavorevoli della menopausa
  • ripristina l’acutezza visiva
  • rinforza i muscoli delle gambe
  • guarisce le artriti
  • migliora la pulsione sessuale
  • cura il sudore dei piedi, la costipazione, i dolori alle articolazioni ed alla schiena
  • guarisce gli ascessi
  • pulisce il colon e l’intestino
  • aiuta la digestione
  • guarisce le arterie occluse ed il diabete, migliora la circolazione sanguigna
  • rinforza i reni
  • guarisce cataratte e malattie cardiache
  • ridà appetito e guarisce i disturbi del sonno
  • riduce le probabilità di calcoli e problemi al fegato
  • riduce l’obesità e blocca la diarrea
  • cura le emorroidi
  • aiuta a ridare colore ai capelli grigi; aiuta in condizioni di calvizie

Come preparare il Kombucha

Si prepara del tè verde (1750 ml di acqua e due cucchiaini di tè verde assolutamente bio lasciati in infusione per circa 15 minuti). Una volta filtrato il tè si aggiungono 80 gr di zucchero bianco (ho letto che quello di canna tende a dare un gusto molto amaro al tè dopo la fermentazione, io in realtà le prime volte non avendo in casa zucchero bianco ho utilizzato quello di canna, ora comunque mi attengo ai consigli che ho ricevuto). Si mescola molto bene e si fa raffreddare bene il tè (il kombucha in un ambiente troppo caldo morirebbe). Si versa il tè all’interno di un recipiente di vetro, meglio se largo in modo che il kombucha stia in orizzontale e non in verticale – se, come me, avete spazi ridotti in casa e siete quindi costretti ad utilizzare recipienti verticali sceglieteli almeno con la bocca larga e comunque di un diametro  accettabile. Si mette il kombucha dentro nel tè, la prima volta che ricevete il kombucha con esso vi sarà un po’ di liquido della precedente cultura, versate anche questo dentro nel tè, aiuterà il vostro fungo ad attivarsi. Si copre il contenitore con solo un fazzoletto o un tovagliolo di carta che si blocca con un elastico. 
Alcuni versano nel tè anche un po’ di aceto, io non l’ho mai messo.

Cosa importante, il kombucha sopporta solo il vetro, la porcellana e la plastica. Quando lo si deve spostare da un recipiente all’altro lo si deve fare con le mani ben pulite o al massimo con posate di plastica, si deve porre attenzione a che non tocchi mai metalli, nemmeno l’acciaio inossidabile.

Quanto e come tenerlo in fermentazione.

Va tenuto in fermentazione almeno 7 giorni, fino a un massimo di due settimane. E’ una scelta personale, di gusto. I giorni che scorrono cambiano il gusto della bevanda che man mano passa da un gusto dolce ad acido. Nel passare dei giorni gli zuccheri vengono trasformati dai batteri ed acquisisce così un gusto più acido.

Importante è anche la temperatura che influisce in modo differente sulla coltura, meglio che si aggiri intorno ai 20 gradi. Ho letto che alcune persone tengono sempre a temperatura costante il loro kombucha con tecniche di riscaldamento adeguate.

Lo si deve porre in un posto e non spostatelo fino al cambio del tè. Il luogo dove lo si  ripone può essere illuminato ma anche buio, importante è che non sia mai esposto ai raggi solari.

Durante la fermentazione il kombucha può stare sia sulla superficie della tè che alla base del recipiente, non è significativo dove sta. Ogni volta che si cambia il tè del kombucha si trova  comunque una patina trasparente sulla superficie, è un figlio, una nuova kombucha. Lo si deve lasciare insieme alla madre per alcune settimane (4 o 5) e poi si iniziano a gestire separatamente le due colture.

Come assumere il Kombucha

Quando il kombucha è pronto si deve preparare il nuovo tè (verde o nero che sia). Una volta raffreddato lo si  versa nel recipiente di vetro ed si adagia all’interno il kombucha.

Il liquido dove era prima il kombucha a questo punto è fermentato e pronto per essere consumato. Questo deve essere  versato in più bottiglie di vetro che poi devono essere chiuse con il tappo, meglio se di sughero, e messe in frigorifero. Si deve fare attenzione a non riempire mai la bottiglia fino all’orlo perché a causa delle fermentazione che continua il gas potrebbe far saltare il tappo non avendo spazio adeguato nella bottiglia. Alcuni consigliano di lasciare a fermentare altri 5 giorni prima del consumo il tè di kombucha imbottigliato. Io per motivi di spazio ridotto in casa sono costretta a procedere subito con il consumo.

E’ bene filtrare il tè mentre lo versate nelle bottiglie, un po’ di sedimento c’è sempre.

Il gusto a me ricorda tanto il sidro di mele, e coloro a cui l’ho fatto provare concordano con me. Se il gusto non è di gradimento si può allungare con un succo che piace in modo da rendervelo più attraente.

Quanto e quando consumarlo

E’ bene berne 3 bicchieri al giorno. Uno la mattina a digiuno, uno dopo il pranzo, uno la sera prima di coricarsi.

Io in settimana non riesco a bere il bicchiere del post-pranzo, così lo bevo al rientro dopo il lavoro.
Dato che è una bevanda molto digestiva il bicchiere della sera spesso lo bevo subito dopo cena. A ognuno la scelta di quando berlo.

Ne si può bere anche di più se lo si desidera, non vi sono limitazioni, a me capita di berne anche in altri momenti essendo di mio gusto.

Per maggiori informazioni leggi qui: Kombucha