La vita in un bicchiere

Il viaggio dei nostri simili è spesso incredibile, spesso i clienti hanno problemi di difficile soluzione. Una cliente si presenta nel nostro ufficio e ci parla del marito. Arriva tardi, si isola nello studio e dorme sul divano. La mattina una doccia, esce senza fare colazione, non parla mai, solo buongiorno e buonasera, sul lavoro non risponde mai. La gentile signora chiede ad Agenzia Italiana Investigazioni di seguire il marito e capire cosa gli è successo. Un nostro investigatore privato inizia a seguirlo, il signore esce di casa alle otto, prende la metropolitana, scende vicino al posto di lavoro. Pensiamo che stia per recarsi al lavoro, invece entra in un bar, prende un caffè e un cornetto. Paga e si siede in un parco, il viso tra le mani. Alle 9,30 entra in un supermercato, acquista un panino e una bottiglia di vino. Ritorna alla panchina, si siede, mangia il panino e beve bicchiere dopo bicchiere la bottiglia. Ogni sorso sembra un’eternità, lo sguardo nel vuoto, poi il bicchiere sulla panchina e di nuovo in viso tra le mani. Ogni sorso una sofferenza. Dopo aver finito con la bottiglia di vino, ritorna al supermercato, prende  10 piccole bottigliette di wisky, brandy, siede di nuovo sulla panchina e una dopo l’altra svuota tutte le bottigliette. E’ ubriaco e comincia a parlare da solo, a piangere. Dopo una giornata passata in quel modo ritorna a casa. Giorno dopo giorno, seduto su quella panchina continua il suo calvario. Scopriamo che ha perduto il posto di lavoro, licenziato per esubero di personale. Ha 52 anni e devastato dal dispiaciere e no sapendo cosa fare ha iniziato a bere. Aveva deciso di continuare a “vivere in un bicchiere”. Grazie alla professionalità dei nostri investigatori privati e alla sensibilità della moglie, il signore ha smesso di bere disintossicandosi e ha trovato un nuovo lavoro part time. Per fortuna la sua vita non si è “consumata in un bicchiere”.