LATTERIA SOCIALE VALTELLINA: NUMERI DA PRIMATO

DAL SISTEMA DELLE COOPERATIVE LA RISPOSTA PIÙ EFFICACE ALLE DIFFICOLTÀ DEGLI ALLEVATORI

Il sistema cooperativistico, di cui la Latteria Sociale Valtellina, con i 120 conferenti, i 100 dipendenti e i 30 milioni di fatturato, rappresenta la realtà più sviluppata in Valtellina, ha sin qui tenuto al riparo gli allevatori locali dalla progressiva diminuzione del prezzo del latte alla stalla, stimata nel 25% in meno di un anno, ma quanto sta avvenendo a livello nazionale crea forti preoccupazioni. La Valtellina rimane un’isola felice ma non è neppure così distante per ritenersi immune. «La trattativa in corso sul prezzo del latte non è un segnale positivo per il settore zootecnico – sottolinea il presidente Armando Acquistapace – anche se soltanto una minima parte degli allevatori della provincia di Sondrio risulta coinvolto. Perlopiù le aziende agricole conferiscono a cooperative come la nostra che assicurano il giusto prezzo e pagamenti regolari: due aspetti fondamentali che garantiscono non soltanto la sopravvivenza ma anche la redditività dell’attività. In montagna o in pianura l’allevamento richiede sacrifici che al prezzo proposto dall’industria non vengono in alcun modo ripagati: la svalutazione di una materia prima di qualità qual è il latte italiano ci lascia perplessi e aumenta i nostri timori per il futuro».

La persistenza di questa situazione di squilibrio, infatti, nel lungo periodo, potrebbe avere conseguenze negative sul mercato e sui prezzi dei prodotti lattiero-caseari. Sul bilancio della Latteria Sociale Valtellina, che chiuderà il 2015 sui livelli dell’anno passato, nel quale aveva raggiunto la cifra record di 30 milioni di euro, la riduzione del prezzo del latte ha già prodotto una consistente perdita secca per la riduzione del prezzo del latte sfuso e del siero: nell’ultimo anno, il prezzo è sceso da 22 a 10 euro alla tonnellata più che dimezzando il ricavo.
Il mantenimento del fatturato sui livelli del 2014 rappresenta un risultato importante considerata la congiuntura negativa. “Non è così scontato: la concorrenza è agguerrita e il mercato è sempre più difficile.” – spiega il direttore Marco Deghi -“Per affermarsi bisogna eccellere e noi siamo impegnati a migliorare costantemente la qualità dei nostri prodotti. Ciò che ci aiuta è l’essere riusciti a lanciare sul mercato formaggi di qualità con una loro storia e un loro marchio: dall’affermazione di Valtellina Casera e Bitto innanzitutto ma anche dei nostri formaggi molli quali il Piattone deriva la migliore remunerazione del latte, che non è altro che il giusto prezzo, che riconosciamo ai nostri conferenti. Diversamente non potremmo, perciò risulta fondamentale la promozione dei nostri formaggi, sia a livello aziendale che di sistema agroalimentare e anche di territorio».

La Latteria Sociale Valtellina è oggi una realtà molto articolata che raccoglie il latte in Valtellina, Valchiavenna e Alto Lario, con i due caseifici di Delebio e Postalesio, le latterie di Albaredo e di Dongo, gli alpeggi della Valle Spluga e il Crotto Ombra a Chiavenna. Raccoglie oltre 34 milioni di litri di latte, pari a circa il 60% della produzione provinciale, da 120 aziende agricole con cinquemila bovini da latte. Produce quasi 120 mila forme di Valtellina Casera, circa i due terzi di quelle marchiate dal Consorzio di tutela dei formaggi Valtellina Casera e Bitto ed è costantemente impegnata sul fronte della promozione per allargare il mercato.

 

La storia della Latteria Sociale Valtellina è una storia di uomini e donne profondamente legati al territorio; è anche la storia di 120 aziende agricole socie e conferenti disseminate sull’intero territorio provinciale. Una cooperazione nata nel comparto lattiero caseario per valorizzare le risorse naturali, il mantenimento delle tradizioni casearie e non da ultimo il legame da parte di tutti i soci al territorio.

 

Per ulteriori informazioni:

LATTERIA SOCIALE VALTELLINA
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Blu Wom Milano
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