Michelle Bonev, Romantica Entertainment e Goodbye Mama, tutto sul blog di Michelle Bonev

Michelle Bonev blog, la nascita Romantica Entertainment e Goodbye Mama. Lettera aperta di Michelle Bonev, i diritti dell’essere umano vengono calpestati ogni giorno e io non potevo più restare inerme.

Michelle Bonev

La nascita di Romantica Entertainment. Nel 2006 ho deciso di costituire la Romantica Entertainment Srl Unipersonale, azienda di produzione televisiva e cinematografica. Mi ero resa conto che la nostra società è malata. I diritti dell’essere umano vengono calpestati ogni giorno e io non potevo più restare inerme; dovevo dare il mio contributo, la mia cura.

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La nascita di “Goodbye Mama”. Tutto iniziò nel 2005, quando mia madre abbandonò mia nonna, malata di Alzheimer, in un ospizio statale in Bulgaria, dove veniva maltratta e denutrita. Io e mia sorella, di quindici anni più giovane di me, abbiamo dovuto condurre una dura battaglia legale contro mia madre per riuscire a ottenere la tutela di mia nonna e portarla via da quel posto orrendo. Mi ha colpito molto la realtà degli ospizi, che non conoscevo fino ad allora. Mi sono chiesta: perché nessuno ne parla? Cos’è che spinge una figlia ad abbandonare la propria madre in un ospizio del genere, consegnando addirittura alle infermiere il vestito per il suo funerale?
Certo, mia madre non era una donna qualunque, ha vissuto nel periodo del comunismo, e affliggeva me e mia sorella con metodi di educazione stalinisti. Guai a portare un voto cattivo in matematica! Doccia fredda e poi sul terrazzo, sotto la neve.

Per lei era normale. Per me e mia sorella era un incubo che non finiva mai! A sedici anni ho tentato il suicidio e, dopo essermi risvegliata da tre giorni di coma, ho deciso di lottare per i miei diritti.

Così, a diciotto anni sono fuggita dalla Bulgaria e sono arrivata in Italia in cerca di fortuna.
Con il passare del tempo, sono riuscita a rimuovere dalla mia mente, o almeno ad assopire, i ricordi di ciò che mia madre aveva fatto a me e a mia sorella, ma quando ho visto ciò che stava facendo alla nonna, tutto è tornato a galla, e ho deciso di scrivere una sceneggiatura.

Così è nato il mio primo film “Goodbye Mama”. Sentivo di dare la mia testimonianza, di dare coraggio a coloro che vivono ancora nell’incubo della violenza e dell’ingiustizia, dire loro che non sono soli e che non devono mollare. Se ce l’ho fatta io, ce la possono fare tutti!

Volevo comunicare che di fronte a certe realtà non dobbiamo chiudere gli occhi, ma dobbiamo contribuire, affinché non accadano più. Io ritengo che il successo o il fallimento di una persona dipenda da come sia cresciuta, da cosa abbia vissuto nella sua infanzia. La famiglia è fondamentale. Le prime ingiustizie nascono tra le mura domestiche. È lì che impariamo a subire o a diventare carnefici. Mia madre aveva sofferto e aveva scelto l’odio, io e mia sorella abbiamo sofferto, ma abbiamo scelto l’amore, e il miracolo dell’amore ci aveva salvate. C’è una canzone alla quale sono molto legata: “The Miracle of Love” di Annie Lennox.

FONTE: michellebonevblog.it

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