COMUNICATO LAV. DELFINI DECEDUTI AL PARCO ACQUATICO DI RICCIONE. LAV CHIEDE CONTO DEI CONTROLLI PROMESSI DA MINISTRO AMBIENTE.

Comunicato stampa LAV 27/2/2008

CONTINUA LA MORIA
DI DELFINI NEL PARCO ACQUATICO OLTREMARE DI RICCIONE: DUE DECESSI SOLAMENTE DALL’INIZIO
DELL’ANNO.

LA LAV CHIEDE SE
SIANO MAI STATI EFFETTIVAMENTE DISPOSTI I CONTROLLI PROMESSI LO SCORSO ANNO DAL
MINISTRO DELL’AMBIENTE.

Lo scorso 20 giugno, dopo la morte
di Mosè, il piccolo di delfino nato al Parco acquatico Oltremare di Riccione,
il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Alfonso
Pecoraro Scanio, dispose di effettuare controlli in tutti i delfinari
nazionali, “al fine di verificare la
corretta applicazione del decreto relativo alla gestione ed al mantenimento dei
tursiopi in cattività
”.

A distanza di pochi mesi, nello
stesso parco acquatico, altre due morti: Bonnie, proveniente da Cuba, che
ricordiamo essere uno dei Paesi maggiormente coinvolti nella cattura in mare e
nel traffico, spesso illegale, dei delfini, e Bravo, di presunta
“origine” texana, uccisi a breve distanza l’una
dall’altro da una probabile infezione, di cui si avranno maggiori
particolari solo dopo l’esame autoptico.

Ci chiediamo se siano stati effettuati i controlli
richiesti dal Ministro dell’Ambiente e affidati ai Carabinieri dei Noe,
al Corpo Forestale dello Stato, oltre che agli esperti della Commissione Cites,
e quali realtà abbiano portato alla luce
dichiara Nadia Masutti, responsabile LAV settore zoo e
acquari
E qualora ciò non
fosse stato fatto, ci auguriamo che al più presto vengano disposti dei severi
controlli nei delfinari, ma anche negli zoo, per verificare il rispetto delle
normative il cui mancato rispetto è causa delle frequenti procedure di
infrazione aperte dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia
”.

Ci chiediamo inoltre se esistono casi di altre morti, non divenute di
dominio pubblico come in questa occasione, in cui gli animali siamo stati
rapidamente sostituiti con prelievi in natura, assolutamente vietati

conclude Nadia Masutti.

La LAV ha chiesto da tempo che il Decreto Ministeriale n. 469/2001 “Disposizioni in materia di mantenimento in cattività
di esemplari di delfini appartenenti alla specie Tursiops Truncatus
”,
sia riformato al fine di garantire una effettiva tutela dei delfini, proibendo
la loro detenzione in parchi di divertimento e strutture che operano a fini di
lucro e che, una volta per tutte, si crei una netta distinzione tra queste
ultime ed i giardini zoologi, unici deputati a detenere specie protette.

Ricordiamo che Bonnie e Bravo,
delfini del genere Tursiope, sono animali la cui specie, particolarmente
protetta, è inserita nell’Appendice I della Convenzione di Washington, e
cioè in via di estinzione, ovvero talmente rara che qualsiasi volume di scambi
potrebbe metterne in pericolo la sopravvivenza. Il Decreto Ministeriale n.
469/2001, nonostante ne sancisca per legge dei prigionieri a vita, impone
comunque delle severe regole per la loro detenzione, ovvero ben 56 indicazioni,
o “requisiti minimi necessari”, da mettere in atto da parte di
personale specializzato, utili a tutelare la loro salute ed il loro benessere.

Forse se questi requisiti fossero
stati fatti rispettare, e se Bonnie e Bravo non fossero stati trattati come dei
clown giocolieri ma come esseri senzienti portatori di diritti, non sarebbero
morti.

27.02.2008

Ufficio stampa LAV 06.4461325

329.0398535
www.lav.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.